Vi è mai capitato di sentire la parola bruxismo? Il termine deriva dal greco e letterlmente significa digrignare i denti. È un fenomeno che colpisce il 10% della popolazione italiana senza distinzione d’età o genere ed accade specialmente di notte. Durante la seconda fase del sonno, quella in cui i muscoli cominciano a rilassarsi, le onde cerebrali diventano sempre più lente e lo stato di dormiveglia è ormai completamente superato, alcune persone tendono a contrarre involontariamente e con violenza i muscoli mandibolari responsabili della masticazione. In medicina questo fenomeno è considerato un’attività anomala che non è finalizzata ad alcuno scopo. Le cause più frequenti sono essenzialmente due: i pazienti che bruxano hanno una storia familiare che li ha portati ad ereditare questa condizione, oppure in secondo luogo potrebbero vivere un periodo di intenso stress psicologico ed emotivo e il digrignare i denti durante la notte è una metodo inconscio che il corpo utilizza per scaricare la tensione.
Una terza causa potrebbe essere la posizione scorretta che la persona assume per dormire e che impedisce la deglutizione spontanea. L’essere umano, infatti, è portato inconsciamente a deglutire con una regolarità di quattro minuti. Quando ci si addormenta in una posizione che non consente ai muscoli mandibolari di eseguire questa funzione basilare del corpo, questi si contraggono violentemente per permettere la deglutiozione spontanea generando quindi casi di bruxismo statico notturno. Più complesso, invece, è il bruxismo dinamico notturno che prevede oltre al serrare la mandibola anche uno sfregamento tra l’arcata dentale superiore e l’arcata inferiore.
Quali sono le conseguenze? Chi bruxa di notte spesso non se ne accorge che al mattino dopo, quando si sveglia con un indolenzimento dei muscoli di mascella e mandibola accompagnati spesso da una forte emicrania e la sensazione di un ronzio in testa.
in realtà le conseguenze peggiori per la qualità del sonno le subisce chi dorme accanto a una persona affetta da questo fenomeno: il rumore della contrazione della mandibola e delle arcate che sbattono non svegliano chi ne soffre ma chi riposa vicino
A livello più strettamente odontoiatrico, invece, le conseguenze possono essere molto pericolose sia sul medio che sul lungo periodo: l al punto da scoprire la dentina, il tessuto duro del dente situato immediatamente sotto lo smalto, comportando quindi una maggiore esposizione al rischio di infezioni e carie. Sul lungo periodo, invece, il bruxismo non correttamente trattato potrebbe portare alla frattura dei denti, alla loro caduta oppure ad una difficoltà ad aprire la bocca.
È necessario in ogni caso consultare sempre uno specialista in disturbi della masticazione – o gnatologia – per ricevere una corretta diagnosi della propria condizione e quindi una terapia che aiuti ad arginare il fenomeno.