Oggi parliamo di carie, una delle patologie più comuni al mondo tanto che quasi il 90% della popolazione mondiale ne soffre o ne ha sofferto almeno una volta in passato. La carie è un’infezione del cavo orale che può essere innescata da cause endogene (come ad esempio la predisposizione naturale del paziente allo sviluppo di questa patologia) ma che spesso è il risultato di cause esterne legate alle abitudini alimentari e al tabagismo. In questo articolo spieghiamo qual è la stretta correlazione tra zuccheri e carie.
Secondo uno studio condotto dall’INRAN (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione), una persona adulta dovrebbe limitare l’assunzione giornaliera di zuccheri ai 50 gr, per evitare insorgenza di patologie quali obesità, diabete, carie e malattie cardiovascolari. Al di là delle ripercussioni che l’assunzione di zucchero ha sull’organismo, oggi vogliamo soffermarci essenzialmente sul risultato degli ultimi studi condotti in termini di zucchero e cavità orale.
La prima conseguenza visibile dell’eccesso di zuccheri combinato a una scarsa igiene dentale è appunto l’insorgenza di carie. La carie è un’infezione che si manifesta dopo un decorso estremamente lungo con sintomi quali mal di denti, alitosi e ipersensibilità dentinale. La sua progressione lenta va a colpire i tessuti più duri del dente demineralizzandoli e rendendoli rammollendoli.
La carie ha inizio al di sotto della placca batterica iniziando a intaccare lo smalto. Se questa prima fase viene trascurata la fermentazione degli zuccheri produce un acido che va a perforare lo smalto fino ad arrivare alla dentina per poi farsi strada fino alla polpa viva del dente. è qui che la carie comincia a farsi sentire: intaccando la polpa, infatti, va a colpire le terminazioni nervose e provoca quindi il dolore che avverte il paziente dell’insorgenza del problema.
Condurre una dieta con pochi zuccheri e curare quotidianamente la propria igiene orale con attenzione permette di prevenire l’insorgenza della carie, una patologia che richiede necessariamente l’intervento di un dentista per la sua cura. Una volta innescata, infatti, l’unico rimedio è l’otturazione o la devitalizzazione del dente nei casi più complessi. Un’assunzione regolare di vitamine e sali minerali quali calcio, magnesio fluoro e fosforo contribuisce positivamente alla prevenzione della patologia.